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19. Due degli esempi di insediamenti comunitari di realizzazione partecipativo- autocostruttiva del periodo immediatamente post-bellico: un villaggio residenziale dell’architetto egiziano Hassan Fathy (Nuova Gurna, realizzato a Luxor in Egitto - tra i Colossi di Memnone e la Valle dei Templi - dal 1945 al 1950) ed un kibbuz israeliano (a Dalia, in Galilea ad occidente di Nazareth, eseguito dal 1939 al 1947, come autonoma comunità cooperativa ancòra prima della istituzione dello Stato di Israele). Nelle immagini: la Nuova Gurna appena conclusa nel 1950 in una foto del stesso Fathy; il suo metodo autocostruttivo, realizzato dalla popolazione locale con i tradizionali sistemi costruttivi in mattoni (pareti e volte) e tetti in tegole lateritiche; una Unità di Lavoro kibbuziana mentre si reca nei campi agricoli; ed una veduta del 1947 di Kibbuz Dalia. Per la cronaca, il Kibbutz è una associazione comunitaria volontaria di abitanti basata sulla uguaglianza della proprietà e del lavoro, di matrice espressamente socialistica (ripresa dal modello ideologico marxista-leninista adattato al pensiero sionista) importato dai primi colonizzatori ebraici in Palestina provenuti dalla Russia e dall’Europa. I villaggi autonomi cooperativi israeliani sono cominciati, indipndenti dallo Stato di Israele non ancòra istituito, nel 1909; ma il primo effettivo kibbutz esplicitamente pianificato per il suo ruolo di insediamento collettivo agrario è stato quello di Degania Bet in Galilea, progettato e costruito dall'architetto ebraico- tedesco Fritz Kornberg (e non Korenberg come erroneamente viene sovente trascritto) specialista in questo genere di urbanizzazioni coloniche
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