HomeARCHITETTURACompletata la chiesa di San Giovanni Battista, nel centro missionario di Mapanda

Completata la chiesa di San Giovanni Battista, nel centro missionario di Mapanda

Nel territorio della diocesi di Mapanda, in Tanzania, dove da anni è attiva una missione sostenuta dall’Arcidiocesi di Bologna, è stata dedicata il 24 giugno 2025 la chiesa del nuovo centro parrocchiale.

La celebrazione è stata presieduta dal vescovo di Mapanda, mons. Romanus Mihali, insieme col vescovo emerito mons. Tarcisis Ngalalekumtwa, col card Matteo Zuppi, vescovo di Bologna, e con i padri Marko e Benjamin nati e cresciuti nel territorio della parrochcia. L’ing. Aldo Barbieri, che si è occupato del progetto del nuovo complesso, ne ha illustrate le caratteristiche.

La nuova chiesa diviene il cuore propulsore e luogo di riferimento dell’attività pastorale, al servizio della popolazione che vive nel territorio circostante e che giunge da chilometri e chilometri di distanza per partecipare alle celebrazioni.

Il luogo

Mapanda dista un’ora di jeep da Usokami e tre ore da Iringa; è un villaggio costituito da un grande numero di case disposte ai fianchi della strada che in direzione sud porta verso Ciogo e Ucumbi, altri due popolosi centri che faranno parte del territorio parrocchiale. Da molti anni vi vivono due fratelli e due sorelle della Comunità di San Martino che hanno partecipato ai lavori di preparazione alla progettazione del nuovo centro missionario.

Il nuovo centro parrocchiale nel contesto ambientale. Progetto Aldo Barbieri (Enarco)

Il paesaggio che circonda Mapanda è leggermente ondulato, e si presenta florido e verdeggiante dopo la stagione delle piogge. In lontananza si staglia il profilo di una catena montuosa.

Il governo tanzanese ha reso disponibile un terreno di 50 ettari per la missione e di questo una parte (circa un ettaro) è pianeggiante: qui è stato edificato il nuovo centro parrocchiale.

I lavori

Si tratta di un lotto di terreno che dista circa un chilometro e duecento metri dalla strada principale, in un luogo relativamente impervio. Per questo, per cominciare i lavori è stato necessario anzitutto trasformare in strada il sentiero che consentiva di raggiungerlo. Quindi è stato necessario portarvi acqua e elettricità: è stata realizzata una pompa per sollevare l’acqua da un torrente che si trova a un livello di circa 65 m più in basso ed è stato installato un generatore di elettricità che, ora che è stata completata l’edificazione, resta a complemento dei pannelli fotovoltaici di cui sono dotati gli edifici del centro parrocchiale.

Poiché la zona è ventosa, a a protezione dell’area si è provveduto a piantare un esteso fronte di eucalipti.

Il nuovo centro parrocchiale

Il nuovo centro parrocchiale visto dalla stada di accesso. Progetto Aldo Barbieri (Enarco)

La chiesa è stato l’ultimo realizzato, dei diversi edifici di cui si compone il complesso: Casa dei Padri, cucina e sala da pranzo e luogo di soggiorno, uffici parrocchiali, Casa delle Suore, Casa per personale di servizio alla missione, magazzino-manutenzioni e ricovero automezzi, camere per l’accoglienza di gruppi che vogliono-possono fare esperienza in terra di missione, luoghi per l’ospitalità delle persone che partecipano ai corsi di formazione religiosa (Malazi), asilo, scuola di falegnameria, scuola di economia domestica, casa della carità e forse una scuola secondaria.

Sino al momento in cui è stata inaugurata la chiesa, le celebrazioni erano svolte nel Ukumbi, che comprende una sala parrocchiale da 200 posti, una biblioteca e una sala riunioni.

Interno della chiesa. Progetto Aldo Barbieri (Enarco)

La chiesa è grande a sufficienza per ospitare oltre 500 persone, è dotata di cappella feriale ed ampio luogo della penitenzieria in collegamento con il battistero. La sua forma è intesa a mostrare il senso della comunione e condivisione, e la disposizione liturgica è concepita in modo tale che i fedeli si sentano quali commensali riuniti attorno a un desco.

Due viste interne dell’aula ecclesiale. Progetto Aldo Barbieri (Enarco)

La chiesa è “orientata”, con l’abside volta verso est.

Sezione longitudinale della chiesa. Progetto Aldo Barbieri (Enarco)

Nel corso della progettazione, che è stata ampiamente discussa e partecipata, grande importanza è stata data al tema della collocazione-distribuzione degli spazi, degli ambienti e degli edifici, in relazione all’uso cui sono destinati. Per cui il progetto si è articolato attorno a queste aree tematiche:

  1. Accoglienza. È il sagrato della chiesa su cui si affacceranno anche gli uffici e l’area gioco.

  2. Area per la vita della missione, sulla quale di affacciano, disposti a “corte”, con un porticato che li unisce, i locali dei padri e delle suore, i locali per l’accoglienza dei gruppi ristretti, i locali di servizio della chiesa (sagrestia, cappella feriale, ecc.).

  3. Area per la pastorale (esterna all’area per la vita della missione) in cui sono collocati l’Ukumbi (sala parrocchiale da 200 posti, una biblioteca e una sala riunioni).

  4. I Malazi (ambienti per l’ospitalità, in cui le persone che vengono dai villaggi possono essere accolti per partecipare agli incontri o alle feste) con sale-dormitorio e servizi distinti per maschi e femmine)

  5. Area per l’Asilo, vicino al sagrato e all’area gioco.

  6. Area per le Scuole, e la Casa della Carità che possono essere ricavate in un secondo anello di servizi vicino alla missione stessa ma da essa in parti indipendenti secondo l’esperienza di Usokami.

Tutte le costruzioni sono in muratura, a un piano, realizzate con la massima semplicità, utilizzando le tecnologie locali; la mano d’opera è stata fornita da maestranze locali che negli anni hanno partecipato ai tanti corsi da muratore tenutisi ad Usokami.

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