Si è svolta giovedì 26 settembre a Pavia la presentazione dei risultati dell’VIII edizione del Premio Frate Sole.
È stata annunciata la cerimonia di premiazione: questa avrà luogo sabato 5 ottobre nell’aula del 400 dell’Università degli Studi di Pavia.
E l’architetto Fernando Martín Menis, vincitore del Premio con la chiesa del Santísimo Redentor a Las Chumberas, eretta nel Comune di San Cristóbal de La Laguna (Tenerife, Spagna), ha presentato la propria opera. Riportiamo qui sotto il testo del suo intervento.
Un esempio di azione collettiva
di Fernando Martín Menis
Vorrei iniziare ringraziando la Fondazione Frate Sole per il suo straordinario lavoro di sensibilizzazione sull’importanza dell’architettura nelle nostre vite: tutti abbiamo bisogno di essere accolti in spazi che, oltre a essere sicuri e funzionali, rispettino il contesto e il pianeta, e che siano senza tempo, belli ed emozionanti.
Abbiamo bisogno di modelli da ammirare, dai quali imparare, per tentare di emulare i migliori. In questo senso, la Fondazione contribuisce generosamente a creare riferimenti sia per la nostra professione sia per la società in generale.
Vorrei anche ringraziare la giuria di questa edizione per aver riconosciuto un’opera di piccole dimensioni, situata in periferia, ai confini dell’Europa.
La mia gratitudine si estende al Vescovado di Tenerife, promotore del progetto, ai residenti di Las Chumberas e agli sponsor, il cui sostegno e impegno hanno reso possibile la creazione della Chiesa del Santissimo Redentore di Las Chumberas.
Il progetto può essere riassunto in poche parole, poiché le sue fonti di ispirazione sono chiare.
Il tempio è dedicato alla Resurrezione, un momento fondamentale nella storia del cristianesimo. Grandi volumi di pietra, in dialogo con la luce, costituiscono l’intero progetto, ricreando il primo episodio della Via Lucis: la grotta dove Gesù fu sepolto. L’edificio, austero e privo di elementi superflui, riflette la semplicità della vita di Cristo e del luogo in cui è risorto. Situato a Tenerife, il design si ispira alla geologia vulcanica dell’isola, ai suoi fenomeni drammatici e alla sua solidità.
La costruzione, invece, richiederebbe molte più parole.
Come tante opere sociali intraprese dalla Chiesa Cattolica nel corso della storia, questo progetto ha richiesto molto tempo: più di quindici anni. Si è sviluppato in parallelo con il processo di trasformazione del quartiere di Las Chumberas, una zona industriale alla periferia di La Laguna, che combina capannoni industriali, centri commerciali e circa 700 abitazioni degli anni settanta; molte di queste sono state demolite a causa di problemi di aluminosi e sostituite da nuovi edifici.
Con questo edificio mi sono proposto di creare un luogo dove prima non esisteva nulla, contribuendo così a dare a Las Chumberas una propria identità: volevo creare uno spazio di riferimento all’interno di un tessuto urbano confuso. Il complesso risultante include una chiesa, un centro parrocchiale e una piazza pubblica circondata da vegetazione, uno spazio pubblico e di incontro di cui il quartiere aveva bisogno.
La realizzazione del progetto è un esempio di azione collettiva, poiché il finanziamento è stato possibile grazie alle donazioni dei parrocchiani e degli imprenditori locali. Il ritmo irregolare delle donazioni ha determinato sia la logica costruttiva sia l’esecuzione del progetto, che è stato sviluppato per fasi, con quattro moduli indipendenti completati in momenti diversi. Poiché il centro parrocchiale era una priorità per via del suo ruolo sociale, è stato allestito in due dei quattro volumi e completato nel 2008, entrando in funzione da allora, mentre si raccoglievano fondi per completare il resto dell’opera.
Infine, vorrei soffermarmi sulla materialità del progetto.
A Tenerife, il materiale naturale più abbondante è la pietra. Il cemento, d’altra parte, è ampiamente utilizzato, prodotto localmente, e ci sono persone esperte nel lavorarlo. Con questi due materiali abbiamo risolto la struttura, l’esterno, l’interno e la texture acustica. Il cemento ha un meraviglioso potenziale acustico; volevamo dimostrarlo e sfruttarlo utilizzando miscele e tecniche innovative. Lo abbiamo utilizzato per la diffusione del suono attraverso una lavorazione profonda che ci ha permesso di diffondere le frequenze basse, medie e alte, e anche per l’assorbimento acustico, mescolandolo con cenere vulcanica. Questo ha portato a un’acustica simile a quella delle sale d’opera, adatta sia alla parola che al canto, come richiesto da un edificio che combina funzioni ecclesiastiche e sociali.
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All’VIII edizione del Premio Internazionale di Architettura Sacra hanno partecipato 128 progetti di chiese e cappelle da 28 paesi in tutto il mondo; l’Italia ha 41 studi di progettazione partecipanti, a seguire Spagna (13), Germania e Portogallo (9), Corea del Sud (6), Austria e Svizzera (5), Brasile, Francia e Messico (4) Cile e Montenegro (3), Colombia, Finlandia, Giappone, Indonesia, Libano, Polonia (2) e poi Argentina, Canada, India, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Sud Africa, Uganda, Ungheria, Uruguay.
La Giuria, composta dai membri del Comitato Scientifico della Fondazione Frate Sole: arch. Giorgio Della Longa, prof. arch. Esteban Fernandez Cobian, don Luca Franceschini, arch. Luigi Leoni, arch. Caterina Parrello e con la partecipazione di due architetti vincitori del Premio Internazionale di Architettura Sacra, arch. Cristián Undurraga (2012) e arch. Axel Frühauf (2020), si è ritrovata nei giorni 21 e 22 giugno 2024 per analizzare tutte le proposte pervenute, e ha individuato 4 progetti meritevoli di premiazione:
- il Primo Premio è statoassegnato a Fernando Martín Menis per la iglesia Santísimo Redentor a Las Chumberas, nel Comune di San Cristóbal de La Laguna (Tenerife, Spagna);
- il Secondo Premio ex aequo, è stato assegnato a: Mario Cucinella per la chiesa del complesso parrocchiale di Santa Maria Goretti a Mormanno (CS), Italia; e a ARQBR Arquitetura e Urbanismo per la chiesa della Paróquia da Sagrada Familia in Brasilia (Brasile);
- il Terzo Premio è stato assegnato a Alejandro Beautell per la iglesia de Nuestra Señora de Candelaria in Alcalá (Tenerife, Spagna).
È significativo notare che sia il Primo sia il Terzo Premio sono stati assegnati a pro-getti situati a Tenerife, una piccola isola che si dimostra centro vibrante e dinamico di ricerca e innovazione architettonica. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza della cultura e della tradizione architettonica di Tenerife nel panorama internazionale.
Il monte premio iniziale del concorso, di 30.000 euro, viene così suddiviso: Primo Premio 15.000 euro. Secondo Premio ex aequo 5.000 euro ciascuno. Terzo Premio 5.000 euro
La giuria ha inoltre individuato i seguenti progetti meritevoli di menzione:
Alsar Atelier per l’allestimento temporaneo in occasione della pandemia “Alhambra’s Cross” a Bogotá, Colombia;
Cerejeira Fontes Architects per la Imaculada e Cheia de Graça Chapel, nel Seminario Minore di Braga (Portogallo);
Paula Santos | arquitectura per il Presbiterio do recinto de oracão a Fatima (Portogallo).
Per ulteriori informazioni: https://www.fondazionefratesole.org/premio-internazionale/